Dal tenente Kurz, fino a Tiziano Sclavi, questa citazione appare perfetta per introdurre un anno pieno di orrore. No, non ci riferiamo agli orrori quotidiani, alle guerre, né tantomeno al remake de Il gattopardo con Kim Rossi Stuart. Sono questi orrori troppo grandi per noi miseri umani. Parliamo invece di come il 2024 sia stato (e pure sarà, alle nostre latitudini) un anno pieno di sorprese nel campo del cinema (e non solo) di genere horror! Chi l’avrebbe mai detto! E quale mese migliore di quello che conduce dritto ad Halloween, la festa più invisa a Pillon e Mario Giordano (sempre e comunque dopo il Pride)?
Togliamoci subito i soliti sassolini: esistono solo due generi di film, quelli belli e quelli brutti. Full stop.
Grazie per essere venuti al nostro Ted Talk e averci letto anche questo mese!
LoooooL, scherzone.
Ok, dicevamo.
La divisione accademica in generi aiuta solo Hollywood a tenere fuori dai premi film considerati “minori”, che per incassi e passione non sono minori a nessuno. Ne è una prova il fatto che Terrifier 3 (ci torniamo a breve) abbia quasi doppiato gli incassi di Joker: Folie a deux nel suo weekend di apertura negli USA!
E come dicevamo, quest’anno è stato davvero ricco. Cominciamo subito con i sequel. Il 2024 ha consacrato definitivamente due saghe, giunte al terzo capitolo: sto parlando della saga di Terrifier, appunto, e di quella di X, Pearl, Maxxxine, del regista Ti West, tutti interpretati da Mia Goth.
Con Terrifier 3, Damien Leone (regista, sceneggiatore, montatore) ha finito di creare la prima, vera, icona horror del nuovo millennio: lo strepitoso Art the Clown. Stiamo parlando di un pagliaccio/mimo che può, a conti fatti, rivaleggiare con Freddy, Jason, Ghostface, tanto per citare le icone horror nate negli anni ‘70, ‘80 e ‘90. Nel nuovo millennio non avevamo ancora avuto un singolo personaggio capace di catalizzare talmente tanto l’immaginario. E com’è Terrifier? Un horror onesto (tutta la saga), che è andato migliorando nel tempo, realizzato con passione e con 2 spicci (letteralmente). Un horror che non chiede di essere altro, a differenza di tanti horror recentemente; che non vuole veicolare un messaggio o una metafora: no, vuole solo ammazzare male la gente nella maniera più fantasiosa possibile. E dite poco! Nell’invasione dell’elevated horror (che comunque apprezziamo, sia chiaro), Terrifier è puro intrattenimento grandguignolesco, sorretto da Art e dalla sua antagonista, interpretata da una delle nuove final girls, la bravissima Lauren La Vera.
E se parliamo di icone femminili, non possiamo non parlare di Mia Goth e del risalto che la saga del regista Ti West le ha dato. Quando parliamo di come il “genere” sia solo una scusa, parliamo di questo: il fatto che l’interpretazione di Mia Goth in Pearl non sia considerata un mezzo capolavoro (e non sia stata conseguentemente premiata) è solo legato alla considerazione dell’horror come genere minore. E Maxxxine non è da meno: la degna conclusione di una saga bellissima e sfaccettata, che affronta in tre momenti storici molto diversi il rapporto con la fama e con i mezzi audiovisivi di una giovane che vuole diventare famosa. Maxine (Fucking) Minsk non è un’eroina; nemmeno la classica final girl. Anzi, potrebbe in un’altra storia essere la cattiva! Proprio questa caratterizzazione a tutto tondo la rende un personaggio estremamente interessante e rende la saga di Ti West qualcosa di nuovo nel panorama, ad opera di un regista che conosce e padroneggia la materia con grande maestria.
E questo non era che l’antipasto! I titoli del 2024 sono francamente troppi per poterli affrontare tutti nel dettaglio. Ne citiamo giusto qualcuno, in ordine sparso.
Longlegs: l’horror indipendente di Oz Perkins, interpretato da un mefistofelico Nicholas Cage e da Maika Monroe. A breve esce finalmente anche in Italia e vi consigliamo la visione in lingua originale per apprezzare il lavoro sulla voce di Nicholas Cage. Nel film il regista ha inserito la figura cornuta del demonio in (dice) almeno 15 fotogrammi. Ne abbiamo rintracciati una decina, meno della metà alla prima visione: sapete fare di meglio? Il film è un’indagine soprannaturale emotivamente molto coinvolgente, estremamente cupa e visivamente bellissima. La fotografia livida è stupenda, così come i cambi di dimensioni dell’immagine, funzionali alla narrazione. Forse il miglior horror di tutto quest’anno, destinato a rimanere.
I saw the TV glow, di cui abbiamo parlato: lo mettiamo negli horror perché non sappiamo dove altro metterlo, ma si tratta di un film sulla nostalgia, sul sentirsi diversi e sulle serie tv anni ‘90. Cosa volete di più, una fetta di mortadella?
The Substance: arriva anche questo a brevissimo in Italia, questa volta super premiato a Cannes come migliore sceneggiature ed interpretato dalla strepitosa Margaret Qualley e da Demi Moore.
In a violent nature: qualcuno dirà lento. Vince a mani basse il premio Miglior ammazzamento dell’anno (chi sa sa). E chi non sa, corra a vederlo!
Late night with the Devil: cosa succede se un conduttore di un Late Night Show un po’ in declino decide di invitare una bambina (forse) posseduta, insieme a scettici e magoni vari? Un gran bel film, ecco che succede! Con uno strepitoso David Dastmalchian che gigioneggia e giganteggia.
Come vedete, finora abbiamo riportato solo produzioni indipendenti o quasi. Niente di mainstream, niente pellicole ad alto budget. Ma anche nei film più costosi mai realizzati abbiamo diversa robetta interessante, a partire dal secondo capitolo di Smile, passando per la ragazza vampiro Abigail e per le ambientazioni sabbiose di Hold Your Breath, con Sarah Paulson, disponibile su Disney+. E anche Immaculate, a metà fra grande e piccolo budget, film horror con le suore cattive (che di per sé fa sottogenre), tutto girato intorno al corpo di Sydney Sweeney e all’idea di gravidanza (non esattamente voluta). L’horror nasconde infatti una sorta di rape and revenge mistico, che si conclude con una scena che - no spoiler - mamma mia.
Ecco, ora per non perdere proprio tutti i nostri iscritti dopo questa newsletter da brividi, chiudiamo con tre righe di novità non-horror (si spera):
I The National ci faranno un regalo di Santa Lucia (molte grazie, sempre gradito): il 13 dicembre uscirà Rome, un album live di 21 tracce in formato digitale e doppio CD/LP, registrato il 3 giugno 2024
Un terzo di noi è andato (andata, andat*, vabbè ci siamo capiti) a Rimini al Marketers World, come ormai da tradizione, e ha scoperto che (Eureka!), non si tratta di un evento di marketing. Due giorni di immersione totale al Palacongressi con speaker come Francesco Oggiano, Paola Maugeri, Paolo Borzacchiello e moltissimi altri.
Un altro terzo di noi, invece, è appena tornato dal Lucca Comics e dice che ci sono stati meno biglietti staccati dello scorso anno (sta iniziando a costare come Gardaland e non c'è neppure il Blue Tornado, ndr) ma come sempre regala grandi emozioni. In ogni caso, è stato da Craig Thompson, l'adorabile autore di Blankets, ma soprattutto dal vero responsabile della nostra passione per l'horror: il mito vivente RL Stine, autore della serie Piccoli Brividi (checcazzovoletedipiù)
Grazie per averci letto anche questo mese e scusateci se non riuscirete a chiudere occhio dopo aver visto i film consigliati sopra.
Ci risentiamo presto!
Alessandro, Francesca, Gabriele
PS. Che poi alla fine lo sappiamo tutti che l’unico film horror che si rispetti è questo, vero?
📌 Altre letture che vi faranno SALTare sul divano
Qui trovate una carrellata di film horror per tutti i gusti, dagli anni ‘80 fino ai 2000.
Portare al cinema Lovecraft non è mai stato facile, ma qualcuno ci è riuscito. Ve ne abbiamo parlato qui.
Horror e fantascienza come metafora della società, questo è Jordan Peele che a noi piace assai sia al suo esordio che nei film successivi!
Letture stregate, letture di streghe, di peste, di mostri. Qui.
A Julia Ducournau piace strano, lo sappiamo. Sicuramente al sangue. Qui.
Casa e bottega, un padre e un figlio dissezionano un cadavere sconosciuto fra giallo e horror.
Non poteva infine mancare il clown più presente nei nostri incubi, vero?
📌 Cos’è successo su SALT a Ottobre?
Come si fa a resistere a una storia di vampiri ambientata nella Carolina del Sud degli anni ’90? Guida al trattamento dei vampiri per casalinghe (The Southern Book Club’s Guide to Slaying Vampires) è un horror che mescola il terrore all’ironia, nelle ampie distese di noia della vita domestica. Qui.
Certi luoghi colpiscono di più se visti nei loro climi più estremi. Come la Basilicata in pieno agosto. Un'immagine di terra pietrosa, di panorami gialli e silenziosi, di storie antiche. Qui.
Esplorare la Sardegna significa vivere un viaggio tra spiagge paradisiache e scenari mozzafiato, da nord a sud. Ogni angolo dell'isola racconta una storia di natura incontaminata e mare cristallino, perfetto per chi cerca avventura e relax senza compromessi. Qui.
Nel caso ve lo foste perso (cioè nel caso abitaste su Marte), gli Oasis hanno fatto la reunion! Per soldi? Chissenefrega! E con loro torna la voglia di britpop.
Il Britpop è vivissimo, ma noi siamo pronti? Qui.
📌 Un Podcast
A proposito di storie spaventose.
Zodiac e il mostro di Firenze - La teoria dell’Acqua (Lucky Red)
Sono trascorsi più di vent'anni dalla sentenza che ha condannato "i compagni di merende" per i delitti del Mostro di Firenze, eppure sono tanti a credere che si tratti di un clamoroso errore. Tra loro c'è il giornalista Francesco Amicone. Lui la verità è convinto di averla trovata: dietro il “maniaco delle coppiette” si nasconderebbe uno degli assassini più ricercati degli Stati Uniti: il killer dello Zodiaco.
Un podcast che a tratti mette i brividi, che vi sconsigliamo di ascoltare camminando da soli per parchi come ha saggiamente pensato di fare qualcuno di noi. Ma fatto indubbiamente bene. Comunque eventualmente la si pensi su questa vicenda.
Ah, è letto da Luca Ward e prodotto da Lucky Red.
📌 Una lettura non fiction
Antropocene Horror di Fabio Malagnini
Il cinema horror come sismografo delle nostre preoccupazioni, capace di rilevare paure e traumi collettivi. In questo saggio, l’autore analizza il cinema horror dal punto di vista del cambiamento climatico e di come questo influenzi la produzione cinematografica. Non è strano che l’horror, ancor prima del cinema “alto”, riesca ad intercettare queste paure e a riproporcele, in maniera catartica. Spaziando dall’antropologia al pensiero scientifico, l’autore prova ad indagare come le nostre paure plasmino e siano plasmate.
Bonus: cita due dei nostri autori di SALT con il loro lavoro scientifico. (Urrà!)
📌 Un’opera di street art
Dal Bushwick Collective di New York (dai un po’ fa paura!)
📌 Una quote
"9 gocce di sangue umano, 7 manciate di polvere da sparo, mezza oncia di cervello putrefatto, 13 vermi tombali macinati: ecco pronto l'unguento della sventura di Pecksie. Firmato la Maie e il suo Cavaliere Elfico"
Frankenstein è un classico, un capolavoro: non ha bisogno d'altro che di se stesso per dire. Eppure incontrare Mary Shelley - darle un nome un volto un'identità e una storia: conoscerla - aiuta a comprendere col cuore, a sentire-insieme-a-lei, l'urgenza la necessità di Frankenstein. Grazie a Stefania per questo meraviglioso articolo scritto la notte di Halloween di qualche anno fa.
📌 Una ricetta
No. Non siamo impazziti. Però un terzo di noi ha insistito particolarmente… anche se (diciamocelo) è una ricetta a prova di pirla!
Se vi trovate con quintali di avanzi di zucca o comunque vi siete resi conto che è una delle poche verdure decenti che si trovano al mercato in questo periodo dell’anno, ecco un’idea che abbiamo già applicato e sperimentata, dopo averla appresa anni fa da alcune storie di Marco Bianchi.
Quindi. La zucca al forno.
Tagliate a fette la vostra zucca (o a cubi, se proprio l’avete scavata male). Stendetela su una teglia (con carta da forno).
Spennellatela di olio di oliva, sale, rosmarino (secco o fresco) e paprika dolce o paprika affumicata. Se volete, aggiungete anche un paio di spicchi di aglio qua e là.
Scaldate il forno a 180/200 gradi e fatela cuocere finché non vedete che inizia ad abbrustolire.
Tiratela fuori e servitela calda o fredda. Soprattutto da calda, è buonissima da mangiare anche con la buccia!
Alternativamente potete mettere la zucca tutta intera nel forno. Come suggerisce Marco Bianchi - appunto - qui.
📌 Buone notizie
Halloween è solo una volta all’anno e dalla prossima newsletter torniamo a parlare di cultura GENERALE.
Prego, ciao!
📌 Codici sconto per voi (hurraaaaaay!)
Da wannabe trendsetter quali siamo, siamo entusiasti di dirvi che abbiamo raccolto in una nuova pagina dedicata tutti i codici sconto esclusivi dei nostri brand partner!
L’abbiamo chiamata “Sconti per voi” perché in quanto a creatività facciamo pena. Troverete sconti con WeRoad, LAVITACAMP, Romanzi.it, Hoppípolla, Airalo, Marketers World 2024, WP-OK ecc.
Fateci sapere se avete brand da segnalare!
Ps. Li abbiamo rimessi in ordine alfabetico perché un terzo di noi stava sclerando…
📌 Come sostenere SALT!
Come sapete, la newsletter di SALT è gratuita e vorremmo che rimanesse tale per molto tempo a venire: la cultura è di tutti, no?
E come ogni prodotto web based, anche SALT ha dei costi fissi annuali che dobbiamo coprire e ogni tanto ha bisogno di qualche lavoro di restauro per essere sempre così incredibilmente figo come lo vedete.
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📌 Consigli di trascurabile utilità
Sound: questa playlist a tema
Action: maratona Horror al Cinema Beltrade di Milano
Literature: Maeve di CJ Leede, edito Mercurio Books
Trip: vi pare che potesse mancare la Transilvania?