286 (qualcuno sostiene 288) giorni trascorsi nello Spazio.
Un tempo lunghissimo, quasi un anno, sospesa tra le stelle e le radiazioni cosmiche. Quando Sunita “Suni” Williams, astronauta della NASA, è tornata sulla Terra, pochi giorni fa, sembrava uscita da una distorsione temporale: capelli diventati bianchi, corpo più fragile, cuore rallentato, massa muscolare e ossea ridotte come se avesse vissuto dieci anni in uno.
È questo il paradosso: là fuori, nello Spazio che tutti sogniamo di raggiungere sin da quando eravamo bambini (ciao Buzz!), si invecchia come non mai. (Manco in orbita si può stare tranquilli).
Le ossa si sgretolano come calcare al sole perché non c’è gravità che le stimoli, il cuore rallenta perché non deve più lottare contro nulla, il corpo smette di fare fatica. Ma anche il tempo, a quanto pare, smette di comportarsi normalmente. Il cervello si riorganizza, il grasso corporeo svanisce, e lo sguardo cambia.
Certo, sono sintomi passeggeri. Dopo qualche mese sulla Terra, infatti, anche i nostri eroi torneranno ad avere sembianze consone alla loro età anagrafica. Ma rileggendo questa sintomatologia così, al contrario, non è che forse alla fin fine, faticare, sforzarsi, cercare stimoli continui è ciò che ci tiene davvero in vita? Anzi, è ciò che ci fa ringiovanire, addirittura?
Perché sì, lo Spazio è terribilmente affascinante, poetico, misterioso, infinito. E non smetteremo di agognarlo, Musk o meno. (Ecco, meno. Decisamente meno.)
Ma è qui, nella gravità quotidiana delle cose, che avvengono le vere trasformazioni. Il peso sulle spalle (insostenibile, diceva qualcuno) della gravità è l’unica maniera che abbiamo per mantenere il nostro corpo eretto e le ossa integre - lo dice la Scienza.
È lo sforzo di restare aggrappati alla realtà (anche quando fa male), è il peso degli affetti, delle parole giuste o sbagliate, è la paura sorda di perdere chi amiamo, è la meraviglia di ascoltare un respiro calmarsi, è chi aveva promesso di restare e non c’è più, ma è anche chi arriva senza avvisare e costruisce in silenzio ogni giorno, è la frizione costante tra quello che siamo e quello che vorremmo essere, a tenerci vivi.
A tenerci umani.
La fatica è un allenamento all'esistenza.
E anche la cultura – leggere, vedere, ascoltare, discutere, emozionarsi per l’arte – se ci pensate, è uno degli esercizi più belli e faticosi che ci siano.
Ci sfida, ci stimola, ci mette in discussione. Non sarà leggera come la microgravità, ma fa bene al cuore.
Grazie per averci letto anche questo mese, da qualsiasi Galassia proveniate!
Con i piedi per terra e lo sguardo ancora rivolto al cielo, verso l’infinito e oltre (cit)
Alessandro, Francesca, Gabriele
📌 Cos’è successo su SALT a Febbraio?
Ok, come tutti gli anni abbiamo fatto i pronostici degli Oscar, come sempre molto azzeccati, come sempre presentati da un Ale Pig particolarmente polemico nei confronti di TUTTO.
Poeta, antifascista, attivista... Joyce Lussu fu una delle figure più importanti del Novecento italiano e certo la vita non le risparmiò nulla. Ma Lussu non era solo una combattente: era anche una straordinaria traduttrice, capace di portare in Italia la voce di Nazim Hikmet e di restituire con la sua sensibilità parole destinate a resistere. Dalla tastiera de LaCapo.
René · e addormentata nel bosco è un’opera di denuncia, per quanto intimista e “solitaria”. Riesce a colpire e parlare di una catastrofe sociale umana, pur mantenendo quella delicatezza propria del percorso del protagonista, la cui vita è tristemente spezzata in un limbo nascosto alla società. Un grande ritorno del nostro Marco.
📌 Letture eSALTanti, consigliate o semplicemente necessarie
Un Pandini è per sempre. Lui che su SALT ci parlava di Lucio Corsi ben prima di Topo Gigio: qui, su Medium.
È uno sfigato; non particolarmente sveglio. È il working-class hero di cui abbiamo bisogno. Su Rivista Studio si parla di Michey 17 di Bong Joon Ho: qui.
Perché comprare un trapano quando lo si può prendere in prestito in una biblioteca? Se lo sono chiesti nella redazione del Post raccontando come anche in Italia si stiano diffondendo le “oggettoteche”, per condividere strumenti di uso sporadico risparmiando soldi e spazio. Qui.
📌 Della cultura, che è anche politica
Se ci leggete con costanza (vero? VERO?), sapete come in ogni newsletter o quasi, a noi capita di ribadire come la cultura sia (anche) politica. Anche o, per meglio dire, quasi sempre. E di come fare cultura possa anche voler dire fare resistenza, anche in tempi moderni, lontani - per noi fortunati - dalle trincee; non è un caso, infatti, che Trump voglia smantellare il Dipartimento dell’Istruzione.
E la Storia recente ci sta dando ragione, nostro malgrado. Avrete ormai sentito tutti che Hamdan Ballal, uno dei registi premi Oscar di No Other Land, negli ultimi giorni è stato aggredito da un gruppo di coloni in Cisgiordania e poi arrestato; trattenuto per una notte e, a quanto pare, accarezzato dalle solite scale e dai soliti scarponi, per poi essere rilasciato.
Lo sapeva e se lo immaginava, ma leggerlo e apprenderlo è un’altra cosa; leggere che queste cose possano accadere ancora oggi e così vicino a noi ci fa rabbrividire. E guai se un giorno non ci facessero più effetto! Finché ci indigniamo, vuol dire che siamo ancora svegli.
Anche per questo, quindi, vogliamo segnalarvi che è ora disponibile su Netflix il (bellissimo) film Il ragazzo coi pantaloni rosa. La vera storia di Andrea Spezzacatena, un adolescente vittima di bullismo e cyberbullismo omofobo, che si tolse la vita nel 2012 a 15 anni.
E, per sentirvi meno alieni degli alieni, vi consigliamo anche il nuovissimo podcast, Fuori dalla bolla, frutto di una conversazione aperta e sincera tra Marracash e il giornalista Francesco Oggiano. Un dialogo senza pose sull’impatto dei social nella nostra quotidianità, sulla crisi dell’identità maschile (spoiler: l’empowerment femminile fa ancora paura, signori!) e su cosa significhi oggi fare cultura, dentro e fuori le bolle che ci costruiamo.
📌 Cosa stiamo guardando in questi giorni?
Così, de botto, abbiamo pensato di spoilerarvi quello che stiamo guardando, divorando o facendo finta di guardare in questi giorni per non essere gli unici muti alla macchinetta del caffè.
The White Lotus, 3° stagione | SkyGo - NowTV
Dopo le Hawai e la Sicilia, ora tocca alla Thailandia. Sapevate che c’è chi parla di fenomeno White Lotus associato all’aumento dell’arrivo di turisti americani in Sicilia? Al punto che stanno arrivando voli diretti USA - Palermo e USA - Catania. Non siamo sicuri di essere felicissimi di questa cosa.Adolescence | Netflix
In redazione lo hanno definito così: “gli inglesi si confermano il popolo eletto e sfornano un altro piccolo gioiellino: immagina 13 reasons why ma senza le estenuanti lagne, solo con mestizia e disagio made in Perfida Albione - il tutto girato con un piano sequenza incredibile (non come quello pezzotto di Inarritu)”. Boh, se davvero è meno cringe di 13, va già bene! Detto ciò, a noi è piaciuto, ma ci piace molto anche leggere le opinioni diverse, quando sono così interessanti. Come questa di Lucy Sulla Cultura.Severance/Scissione | AppleTV
La serie di cui parlano tutti! Se The Office fosse un incubo di spazi liminali; se Lynch avesse deciso di fare un sit-com (ma senza conigli, perché quella coi conigli ’ha fatta davvero).
📌 Un podcast che abbiamo (ri)ascoltato
Il 4 marzo 2025 è stato il 9° anniversario della scomparsa di Luca Varani.
Un omicidio che ha scosso l’Italia nel profondo, a partire dalle fondamenta della Capitale. Un delitto senza movente, senza ragione, e senza pietà, che ha riscritto il concetto stesso di violenza gratuita nella nostra coscienza collettiva.
Quello che racconta Nicola Lagioia non è soltanto uno dei più famosi episodi di cronaca nera che siano mai accaduti nel nostro Paese, ma è anche un campanello d’allarme, un interrogativo continuo, un’esigenza di scavare più a fondo nelle crepe morali della nostra società e identità.
Non è un ascolto facile, e di certo non è adatto a tutti.
La città dei vivi è un podcast di Chora Media.
📌 Un’opera di street art
Ma voi sapete che ogni venerdì pubblichiamo una foto di street art sul nostro profilo Instagram?
E, soprattutto, potete mandarci anche le vostre foto di street art, in giro per il mondo, a info@salteditions.it
(Ne approfittiamo per ringraziare chi di voi ce le manda abitualmente: vi si vuole bene!)
📌 Codici sconto per voi (hurraaaaaay!)
Eccoci qui, solito link alla pagina di Substack (che talvolta dimentichiamo di aggiornare, ok), ma mediamente è utile e da voi molto apprezzata 🙂
Fateci sapere se avete brand da segnalare!
📌 Un pizzico di sale in più (grazie!)
Come sapete, la newsletter di SALT è gratuita e vorremmo che rimanesse tale per molto tempo a venire: la cultura è di tutti, no? Ci si prova, quantomeno.
E come ogni prodotto web based, anche SALT ha dei costi fissi annuali che dobbiamo coprire e ogni tanto ha bisogno di qualche lavoro di restauro per essere sempre così incredibilmente figo come lo vedete.
Come i più affezionati di voi sanno (fin troppo bene), abbiamo creato una pagina in cui riassumiamo i modi principali per poter collaborare con noi o sponsorizzare il vostro brand tramite SALT.
Potete sostenerci sia che siate singoli utenti sia che abbiate un brand.
Grazie davvero per il prezioso sostegno!
📌 Consigli di trascurabile utilità
Sound: Volevo essere un duro di Lucio Corsi
Action: No other land è di nuovo al cinema (oggi più che mai)
Literature: Un giorno nella vita di Abed Salama, Nathan Thrall
Trip: The Island Festival a Pantelleria, dal 30 maggio al 2 giugno 2025
La newsletter di questo mese mi ha fatto pensare ad un libro che ho appena letto: "Orbital" di Samantha Harvey. Ne consiglio la lettura :)